Duemila climatologi di tutto il mondo si incontreranno questa settimana all’università di Copenaghen per sintetizzare le più recenti ricerche sul riscaldamento globale e per riportarle l'attenzione della politica mondiale su queste tematiche in vista dell'atteso summit sul clima delle Nazioni Unite di dicembre.
Le relazioni del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) del 2007, sono infatti già superate: i nuovi dati dimostrano un maggiore aumento delle temperature medie e del livello del mare in questo secolo.
Gli scienziati riuniti nella Capitale danese si incontreranno al di fuori del Ipcc, per dare una stima senza essere condizionati dalla politica. Si potrà così giungere a una maggiore chiarezza su alcune tendenze, soprattutto sull'aumento del livello marino. Per quel che riguarda l'Europa, se venissero rispettati i più drastici tagli delle emissioni - del 3 percento all'anno dal 2015 - le possibilità di non veder aumentare la temperatura di due gradi centigradi entro il 2050 sono ridotte al 50 percento. Secondo Jason Lowe, del Hadley Centre, se il taglio delle emissioni sarà di solo dell'1 percento annuo, allora la temperatura aumenterà di 2,9 gradi. L'aumento di due gradi trasformerebbe in medie annuali le temperature dell'estate 2003, quando ci furono migliaia di morti in tutta Europa. L'Ipcc era già stato ampiamente criticato per aver dichiarato che l'aumento del livello del mare lo scorso secolo è stato solo di 59 centimetri. I dati più recenti suggeriscono cifre di gran lunga superiori ai precedenti, con drammatiche conseguenze per molte nazioni insulari e regioni costiere. La riunione esaminerà anche le conseguenze sociali ed economiche globali dell'impatto del riscaldamento globale.