04/11/2011versione stampabilestampainvia paginainvia



La regolamentazione del fenomeno servirà per prevenire la prostituzione illegale e clandestina

Il governo di Taiwan decide di legalizzare la prostituzione, dando così la possibilità di istituire quartieri a luci rosse a partire dal 6 novembre.
Le parole espresse dal ministro degli Interni Jiang Yi-Huah hanno dato sicuramente prova di grande schiettezza, in un Paese dove il fenomeno non solo è presente, ma è al di fuori di ogni controllo, portando così allo sfruttamento di donne e giovanissime.

"È una situazione che dobbiamo affrontare e regolare", ha dichiarato il ministro Yi-Huah, che ha poi precisato come la regolamentazione di questo esercizio permetterà lo svolgimento della professione solo all'interno delle case chiuse. Infatti chi contravverà la nuova legge potrà incorrere da una multa di 50mila dollari taiwanesi (circa 1.200 euro), sino a 5 giorni di carcere.

Al momento sull'isola sono presenti 11 quartieri a luci rosse in 6 città diverse, ma soltanto 50 prostitute risultano registrate. Il parlamentare, Pan Wei-kang, ha anche assicurato che la normativa sulla prostituzione non sarà un modo per incentivare il giro d'affari, e che il lasciapassare alla costruzione di case chiuse spetterà comunque agli amministratori locali.