11/11/2011versione stampabilestampainvia paginainvia



Cambia il primo ministro e si da aria all'economia. Discussione con Annamaria Simonazzi docente di Economia all'Università di Roma

Berlusconi, l'economia nazionale e quella internazionale. Basta il cambio del premier per risolvere la situazione?
Mi pare che le reazioni sono state positive per quanto riguarda la persona. Sono invece preoccupanti per quanto riguarda il sostegno che questa persona potrà avere in parlamento. Poco per volta diventerà evidente che le misure che dovrà adottare il nuovo Primo Ministro, sono misure che avranno bisogno di una larga maggioranza parlamentare. Nella misura in cui ci sono proposte che vanno dal mercato del lavoro, licenziamenti, flessibilità, in sostanza tutto quello che c'era all'interno della lettera della Bce (Banca Centrale europea), fino a misure più correlate con il risanamento, ad esempio con l'innalzamento dell'età pensionabile o anche eventuali altre forme di raccolta di finanziamento per il debito, come la patrimoniale, esistono posizioni diverse all'interno del gruppo che dovrebbe sostenere il nuovo Primo Ministro.

Quindi i mercati dopo l'euforia iniziale...
Dovranno rendersi conto se si riesce a trovare un'intesa fra le varie misure, in un'ottica comunque, che è sempre legata all'austerità.

Quale sarà il ruolo della Bce nei prossimi anni?
Io penso che la Bce non potrà continuare a dire che cosa fare. Il governo italiano cambia e si metterà a fare una politica propria, non potremmo stare commissariati in eterno. In ogni caso, lo dice anche l'Economist, non si può continuare con una politica così restrittiva. E anche la gestione di Trichet, si dice da più parti, è stata una gestione stupidamente restrittiva. La Bce deve stare anche molto attenta all'inflazione ma anche deve fare in modo di evitare che salti tutto. E non stiamo parlando di ragionamenti di estrema sinistra ma di ortodossia finanziaria. Quello che secondo me finora la Bce ha fatto, aiutata dal binomio Merkel-Sarkozy, è stato non aiutare in nessun modo questa che all'inizio era una piccola crisi e che poi si è trasformata nella crisi del sistema monetario europeo.

Dunque Bce e Federal Reserve hanno avuto in questa crisi due comportamenti diversi...
Tutti adesso si mettono a fare il confronto fra comportamenti: quello della Bce e quello della Federal Reserve. La Federal Reserve si è trovata davanti una bomba che è scoppiata all'improvviso ed è intervenuta massicciamente. La Bce invece ha fatto marcire tutto. Ha consentito che la situazione deteriorasse.

Quale sarà il momento in cui l'Europa potrà dire di essere uscita dalla crisi?
Quando a livello europeo si smetterà di dire che per uscire dalla crisi si devono mettere in atto provvedimenti di austerità.

Da economista esperta l'euro è stato un investimento positivo o negativo?
L'idea poteva essere buona, ma non potevamo pensare, come ho detto in tempi non sospetti, che non si poteva fare l'unione monetaria pensando che la politica monetaria sarebbe stata quella della Germania. Perché per loro va bene. Ma se pensiamo di applicare una politica monetaria che va bene a Bonn e l'applichiamo per tutta un'area che non ha istituzioni, la struttura economica e il modo di governare della Germania, viene fuori un terribile patatrac. Ed è ridicolo che l'unico strumento per la convergenza fosse la flessibilità dei prezzi dei salari

 

Alessandro Grandi

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