Dieci paracadutisti francesi dell'8° Reggimento della fanterie di marina di Castres
sono morti ieri sera in un'imboscata dei talebani nel distretto di Surobi, circa
60 chilometri a est della capitale Kabul. Altri ventuno militari francesi sono
rimasti feriti. Lo hanno dichiarato fonti militari afgane, successivamente confermate
dall'Eliseo.
Prima c'erano gli italiani. La strategica zona di Surobi, porta d’accesso orientale alla capitale afgana
dal Pakistan via Jalalabad, fino a due settimane era difesa dai soldati italiani
della ‘Task Force Surobi’, composta dai Rangers del 4° reggimento Alpini Paracadutisti
e dai Paracadutisti del 185° reggimento della Folgore.
Proprio in questa zona, lo scorso 13 febbraio, in
un’altra imboscata talebana rimase ucciso il maresciallo italiano Giovanni Pezzullo.
Lo scorso 5 agosto gli italiani hanno ceduto il comando regionale della capitale,
che detengono
dallo scorso dicembre, proprio ai francesi, i quali hanno già concentrato attorno a Kabul i loro tremila
soldati.
Kabul ormai è accerchiata. L’avvicendamento è avvenuto in un momento molto critico, con i talebani che
ormai accerchiano la capitale afgana da est (Surobi), sud (Ghazni e Paktika),
ovest (Vardak) e nord (Kapisa). Combattimenti tra truppe Nato e talebani sono
segnalati sempre più spesso attorno a Kabul.
la conferma viene anche dalle fonti ospedaliere di Emergency nella capitale.
"In questi giorni stanno arrivando molti più feriti del solito", dichiara Danilo
Ghirelli, chirurgo della clinica dell'ong italiana. "Sono feriti da combattimenti,
colpiti da pallottole, e arrivano da tutte le regioni intorno a Kabul, il che
fa supporre che combattimenti siano un po' ovunque".