Il Consiglio di Stato cinese ha diffuso un comunicato con il quale informa che tutti i procedimenti di approvazione di nuove centrali nucleari sono stati sospesi fino a quando non verranno revisionati gli standard di sicurezza. Inoltre, i dipartimenti competenti sono stati incaricati di eseguire controlli sull'affidabilità dei sei impianti atomici nazionali. Nella nota si sottolinea che le fughe radioattive denunciate dopo le esplosioni all'impianto giapponese Fukushima I, non causeranno danni alla salute della popolazione cinese, perchè verranno diluite nell'aria e nell'acqua del mare.
La scelta del Consiglio consente di mettere a tacere i dubbi dell'opinione pubblica circa la sicurezza delle centrali nucleare senza che debba essere abbandonato il progetto che prevede il raddoppio del consumo di energia atomica entro il 2020: la Cina si è da tempo impegnata a ridurre la dipendenza dal carbone, utilizzando impianti nucleari, eolici, solari ed idroelettrici.
Sabato, i ministri degli Esteri giapponese, cinese e sudcoreano si incontreranno nella città nipponica di Kyoto per un meeting diplomatico programmato prima di venerdì 11, giorno della tragedia: Pechino ha momentaneamente messo da parte i dissapori con il Giappone ed ha inviato truppe di soccorso per aiutare i sopravvissuti al cataclisma.