27/09/2011versione stampabilestampainvia paginainvia



Associazioni e giornalisti tenuti lontani dalle imbarcazioni, spostate al Foro Italico e ai cantieri navali. 'C'è la scelta precisa di nascondere il problema alla cittadinanza'

tratto da 
Redattore Sociale
 

PALERMO - E' un presidio a oltranza quello annunciato dalle associazioni in attesa sul molo Santa Lucia, che protestano contro la scelta di trattenere nelle navi Cie gli immigrati, trasferiti da Lampedusa in massa dopo gli scontri dei giorni scorsi. Rappresentanti dei movimenti antirazzisti e delle organizzazioni siciliane e nazionale, insieme a esponenti politici e giornalisti sono fuori dal porto. Al di là dei cancelli agenti delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Le navi sono state spostate davanti al Foro Italico e ai cantieri navali, e secondo i manifestanti alcuni gruppi di migranti stanno già lasciando le imbarcazioni per essere rimpatriati, mentre la protesta va avanti. Alessandra Siragusa, deputata del Pd e Pino Apprendi, deputato regionale del Pd, hanno ottenuto l'autorizzazione a entrare nelle imbarcazioni per accertare le condizioni dei migranti.

"Manteniamo il presidio a oltranza, fino a quando questa situazione non finirà, - sottolinea Zaher Darwish della Cgil Immigrati Palermo - perché è un oltraggio alla democrazia e ai diritti umani. Ci hanno impedito di vedere i migranti e di entrare nelle navi. Tutti gli ingressi sono stati chiusi". "Siamo qui per far capire che il problema esiste, anche se c'è la scelta precisa di nasconderlo alla cittadinanza": è il commento della presidente Arci Sicilia Anna Bucca. "Ci sono persone recluse da 96 ore, di cui non si sa niente. Questa è la stessa logica perversa dei Cie, in cui i migranti non esistono sul piano della tutela dei diritti. - conclude - Se stanno applicando una procedura, perché hanno paura di far entrare giornalisti e associazioni?". Per Pietro Milazzo del Forum Antirazzista si tratta di "immigrati che non hanno compiuto nessun reato e per questo non possono essere lasciate senza contatti umani". "Chiediamo - dichiara - che questa situazione finisca al più presto e che possano essere trasferiti in centri di accoglienza e messi nel condizione di esercitare i propri diritti". "Dobbiamo smetterla con le politiche emergenziali che infondono paura e non risolvono il problema. - spiega Dario Librizzi dello Zetalab - Proponiamo che venga realizzata al più presta un'accoglienza diffusa e organizzata comune per comune su tutto il territorio nazionale. Queste persone non sono un problema ma un valore aggiunto per la società e non possono essere lasciate in una galera galleggiante perché non hanno commesso alcun reato".

 

Categoria: Diritti, Profughi, Migranti
Luogo: Italia