"Per come stanno le cose non ci sono le condizioni per pagare la sesta tranche del piano di salvataggio per la Grecia ". È questa la rivelazione che una fonte di Bruxelles confida a La Stampa. Se questa voce fosse corretta, Atene rischia di trovarsi le casse prosciugate entro fine anno. La "sesta tranche", infatti, prevede un pacchetto di altri 8 miliardi di euro, già approvato dall'Unione europea ma che ancora attende il placet del Fondo monetario internazionale.
"Il governo greco deve essere chiaro - affermano le fonti -. Deve dire se è pronto o no a rispettare i patti siglati a Bruxelles". Il dubbio che Georges Papandreu non sia in grado di mantenere la parola data è nato in seguito alla dichiarazione di ieri del premier greco, il quale ha indetto un referendum per approvare le misure d'austerità tra dicembre e gennaio. La notizia ha provocato un dissesto delle borse mondiali: Piazza Affari è andata sotto del 6,8 percento.
La convinzione di Bruxelles è che Papandreu "debba fare il referendum subito oppure non farlo". Finché non sarà certa la decisione di Atene, infatti, il pacchetto di aiuti è congelato. E se il premier socialista rischia di uscire dalla consultazione popolare con le ossa rotte, allora l'Europa suggerisce di fare spazio a un nuovo governo di coalizione. Altrimenti, il default è scontato.