16/11/2011versione stampabilestampainvia paginainvia



Tra i membri della delegazione richiamati all'ordine vi è anche l'italiano Andrea Rigoni del Pd, accusati di commenti alla stampa

La Commissione Elettorale Centrale russa (Cec), ha presentato reclamo all’Ufficio del Procuratore Generale e al ministero degli Esteri, per presunta "violazione della legge russa", in merito alle dichiarazioni che sono state rilasciate da alcuni membri del Consiglio d’Europa, che si trovavano a Mosca in missione pre-elettorale in vista del voto alla Duma (parlamento russo) del prossimo dicembre.

La delegazione, che ha presenziato alle riunioni della Cec dal 8 al 11 novembre, "era in Russia per familiarizzare - ha dichiarato Igor Borisov, capo dell’Istituto Statale per la legge elettorale - e non aveva lo status di missione ufficialmente registrata. Ciononostante, si sono permessi di fare dichiarazioni pubbliche sulla campagna elettorale”.

Tra i cinque membri ammoniti dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, vi è anche l'italiano Andrea Rigoni (Pd). A presentare il reclamo sarebbe stato 'Russia Unità', partitto al potere guidato da Vladimir Putin, il quale ha esposto la richiesta di "prendere misure in accordo con la legge elettorale russa".

"Potremmo parlare del rifiuto di accredito per Marietta de Pourbaix-Lundin e Tiny Kox (capo della missione)." Ad avere irritato i Russi è stata la dichiarazione rilasciata durante la conferenza stampa, nella quale la delegazione avrebbe lamentato l'annullamento del previsto incontro con Vladimir Churov, presidente della Cec.

Parole chiave: Russia, Cec, elezioni
Categoria: Elezioni, Politica
Luogo: Russia