21/11/2011versione stampabilestampainvia paginainvia



Venerdì si è riunita per la prima volta l'unità di crisi, messa in piedi in pochi giorni, per contrastare l'avanzata del terrorismo bruno

Che la cellula neonazista di Zwickau non fosse un fenomeno circoscritto conclusosi con l'omicidio-suicidio in un camper alla periferia di Eisenach, lo si sospettava. Ugualmente, merito della pressione dei media e dell'opinione pubblica, ci si aspettava una risposta rapida efficace, per smorzare il ritorno di fiamma dei movimenti neonazisti. Da una settimana, ormai, il tema neonazi alimenta le prime pagine dei giornali, mettendo da parte anche la grave crisi economia e dell'euro che pure è molto sentita dal popolo tedesco.

Venerdì si è riunita per la prima volta l'unità di crisi, messa in piedi in pochi giorni, per contrastare l'avanzata del terrorismo bruno. La mega-commissione è composta da 120 membri, tra ministri ed esperti del mondo accademico e della sicurezza. I numeri fanno intendere quanto sia importante per Berlino risolvere al più presto questo problema; o almeno dimostrare ai tedeschi, e non solo, che in Germania il terrorismo di destra va debellato.

Il ministro dell'Interno Hans Peter Friederich ha preparato e proposto un primo pacchetto di misure che prevede l'istituzione di un database di estremisti di destra, sul modello di quello adottato per l'estremismo islamico; una più rapida ed efficace collaborazione tra il Bkp, il dipartimento anticrimine federale, e i servizi segreti. Proprio questi ultimi sono finiti al centro della tempesta che si è abbattuta sulla Germania: bisogna capire come mai i servizi - ben infiltrati nei movimenti di ultra destra - non siano stati in grado di intercettare la cellula di Zwickau, responsabile dell'uccisione di nove stranieri; come mai, nell'appartamento preso in affitto dai tre membri della cellula sono stati ritrovati due passaporti falsificati con le medesime tecniche usate dai servizi. I vertici dell'agenzia della Turingia - competente per l'area di Zwickau - sono sotto osservazione.

Le indagini in corso, hanno portato alla luce nuovi dettagli: i tre di Zwickau non erano lupi solitari ma potevano contare su una rete di almeno 180 affiliati al Nsu, il NationalSozialisticher Untergrund. Dopo il ritrovamento del dvd che conteneva i filmati delle uccisioni degli otto turchi e di un greco, con la rivendicazione di tali atti, è saltato fuori anche un archivio contenente una lista di diecimila nomi di politici, intellettuali, membri di associazioni di sinistra e di luoghi: sedi di partito, chiese, istituzioni. Secondo gli investigatori si tratterebbe di possibili obiettivi che la cellula intendeva colpire, ma è stato lo stesso direttore del dipartimento anticrimine ad attenuare le preoccupazioni sostenendo che si tratti di minacce molto generiche.

Il ministero della Giustizia ha invece avviato una commissione studi per trovare il modo di mettere al bando il Npd, Partito nazional democratico di estrema destra (dalle radici neonaziste), unico ad avere, per ora, il riconoscimento legale della Repubblica federale.

 

Nicola Sessa

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