A due mesi dal disastro ambientale causato dalla marea nera fuoriuscita dalla nave cargo della Rena, le autorità hanno accertato che il consumo di frutti di mare e di pesce è nuovamente consentito, non rappresentando più un rischio per la salute umana.
La rena si andò ad incagliare nei pressi della barriera di Astrolabio, una delle baie turistiche rinomate proprio per la richezza della sua biodiversità marina. Sulla nave vi erano 1.700 tonnellate di petrolio caricato, 360 delle quali si sono poi disperse nel mare.
In un comunicato rilasciato dalla "Baia Planty", autorità designata al monitoraggio della fauna nella zona colpita, si legge che la soglia di carburante rinvenuto sulle specie controllate "erano ben al di sotto del livello di sicurezza".