09/07/2007versione stampabilestampainvia paginainvia



Una commissione dell'Onu andrà in Cile per indagare sui contractors presenti in Iraq
Una commissione di esperti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite ha previsto un viaggio per la prossima settimana in Cile. Obiettivo: fare luce sul presunto invio di 1.200 mercenari di origine cilena in Iraq.

Un contractor in missione in IraqI fatti. Non è certo una novità che in Iraq i cosiddetti contractors (delle più diverse nazionalità) giocano un ruolo fondamentale. Tanto importante che la loro presenza è inferiore solo a quella dei soldati di Washington. Oggi però l'Onu, grazie anche alla creazione di una commissione speciale, vuole fare chiarezza sulla loro occupazione 'ufficiale' nel paese mediorientale. Ufficialmente i contractors cileni dovrebbero occuparsi di sicurezza e protezione in quel di Baghdad, capitale irachena, anche se in molti nutrono dubbi sul loro effettivo utilizzo.
Per capire bene quello che succede, Josè Luis Gomez del Prado, inviato Onu, si confronterà con il governo progressista di Michelle Bachelet, al quale chiederà spiegazioni. Di certo sappiamo che circa 1.200 fra ex soldati e ex poliziotti di Santiago, chiamati a 'lavorare' con stipendi che sfiorano i 3 mila dollari netti mese, dipendono da una società cilena con sede in Uruguay. Ma l'aspetto più intricato della vicenda è che l'impresa cilena farebbe capo a una società statunitense. Il gioco di scatole cinesi si allarga, e possiamo ipotizzare che di questa vicenda sentiremo ancora parlare a lungo.

Un contractor in missione in IraqFosse la prima volta...Come non è una novità il fatto che i contractors siano una delle forze primarie in Iraq, non è una novità nemmeno sapere che gran parte di loro provengano dal Cile.
Già un paio di anni fa, infatti, uno scandalo, che avrebbe potuto causare danni incalcolabili sui rapporti internazionali fra Cile e Honduras aveva interessato l'uso di contractors, in Iraq.
Quella volta accadde che alcuni cittadini cileni, che si stavano addestrando praticamente in segreto nei pressi della capitale hondureña, Tegucigalpa, grazie al supporto dell'agenzia Your Solution Inc. (una società gestita da ex militari di Santiago), furono espulsi dal Paese.
Ma anche l'Honduras ha dovuto confrontarsi con la dura realtà dei soldati a pagamento. Ritiratosi dalla guerra in Iraq nel 2005, il piccolo paese centramericano ha visto molti suoi ex militari tornare a combattere in medioriente dopo essere stati ingaggiati da società statunitensi presenti nel paese.
E molto probabilmente alcuni di loro sono andati ad alimentare la triste lista dei caduti. Che per quanto riguarda i contractors è ancora oggi del tutto segreta. Il motivo non è dato conoscerlo. Ai posteri l'ardua sentenza.

Alessandro Grandi

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