scheda conflitti: Burundi
PARTI IN CONFLITTO
1993-2002: guerriglieri di etnia hutu delle Forze per la Difesa della Democrazia (Fdd) e del Forze Nazionali di Liberazione (Fnl) contro il governo controllato dalla minoranza tutsi
 
2003-OGGI: dopo la firma di un accordo di pace nell’ottobre del 2003 tra il governo e l’Fdd, l’unica fazione ancora in lotta è l’Fnl

VITTIME
In dieci anni di guerra sono stati 300.000 i morti.
 
RISORSE CONTESE
Il controllo del potere è l’obiettivo delle parti in lotta. Dall'indipendenza i Tutsi (15 percento della popolazione totale) hanno saldamente tenuto in mano le redini del potere politico e militare relegando gli Hutu (85 percento della popolazione) in una posizione subordinata.
 
FORNITURA ARMAMENTI
Il governo riceve armi da Stati Uniti e Francia (fino al 1996), Zaire (fino al 1997), Sudafrica, Belgio, Cina, Russia, Turkmenistan, Azerbaigian, Ucraina, Bulgaria, Corea del Nord, Tanzania, Uganda e Ruanda; i ribelli hutu dallo Zimbabwe e da finanziatori privati.

SITUAZIONE ATTUALE
La firma degli accordi di pace dell'agosto del 2000, confermati poi a Dar es Salaam nell'aprile 2003, ha sancito la fine della lotta armata per le Fdd. Gli ex ribelli sono entrati a far parte del governo di transizione, nel febbraio del 2005 è stata approvata tramite referendum la nuova Costituzione e nei mesi successivi si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Parlamento e delle amministrazioni locali, da cui sono usciti vincitori i partiti Hutu. Nell'agosto del 2005 il leader delle Fdd Pierre Nkurunziza è stato eletto presidente, sancendo così il ritorno alla presidenza di un Hutu dopo ben 12 anni. Secondo gli accordi di pace la composizione del Senato e delle Forze Armate burundesi sarà divisa al 50 percento tra Hutu e Tutsi, mentre per quanto riguarda i seggi alla Camera e il numero dei ministri gli Hutu avranno diritto al 60% dei posti.
Le Fnl rimangono attive, anche se solo nel distretto di Bujumbura Rural, alle porte della capitale. A giugno 2006 sono stati avviati i colloqui di pace a Dar-es-Salaam, in Tanzania, che hanno portato alla firma di un cessate-il-fuoco, ripetutamente prolungato. Le trattative sono tuttora in corso, e nonostante si registrino sporadici scontri le parti sembrano seriamente intenzionate ad arrivare alla firma di un accordo di pace vero e proprio; il problema più spinoso riguarda la composizione dell'esercito, che i ribelli vorrebbero sciogliere e riformare completamente. Il governo, invece, propone solo l'integrazione di parte degli uomini delle Fnl nelle Forze Armate già esistenti.