21/08/2008versione stampabilestampainvia paginainvia



I russi vogliono mantenere due profonde zone cuscinetto
Mentre tutti gli occhi sono puntati sul ritiro delle truppe russe dalla città georgiana di Gori, nessuno parla delle due grandi zone cuscinetto che Mosca manterrà stabilmente all’interno della Georgia, come previsto - secondo i russi - dall'accordo di tregua raggiunto con il presidente francese Sarkozy e dal  mandato dei peacekeeper russi stabilito nel 1994. 
 
Le due zone cuscinettoI russi rimarranno in Georgia. Il generale Anatoly Nogovitsin, vicecapo di stato maggiore delle forze armate russe, ha dichiarato che i militari di Mosca costruiranno una linea di check-point 20 chilometri a sud del confine amministrativo tra Ossezia del Sud e Georgia, il ché significa pochi chilometri a nord di Gori. Questa fascia di territorio georgiano rimarrà stabilmente sotto il controllo dei militari russi: la polizia georgiana – non l’esercito – potrà entrare solo ed esclusivamente con il loro permesso. L’area sarà anche una no-fly zone: nessun velivolo georgiano potrà sorvolare la zona di cuscinetto.
Le stesse regole varranno per l’altra zona cuscinetto russa, quella a ridosso dell’Abkhazia. Ma questa sarà molto più profonda: addirittura 40 chilometri, fino a comprendere la base aerea militare georgiana di Senaki e forse anche il porto di Poti.
Queste, almeno, sono le intenzioni dei generali russi, giustificate – a loro dire – dalle clausole della missione russa di peacekeeping attivata dopo i conflitti dei primi anni ’90.
 
Checkpoint russo in Georgia133 osseti uccisi, non 2000. Mentre grosse incognite gravano su quello che succederà, un minimo di chiarezza sta emergendo su quello che è successo durante la ‘guerra dei cinque giorni’ dell’8-12 agosto, quantomeno riguardo al bilancio dei morti dell’una e dell’altra parte.
Il numero ufficiale delle vittime georgiane fornito martedì dal governo di Tbilisi – 215 morti, di cui 146 militari e 69 civili – non si discosta molto dalle notizie che circolavano in precedenza.
Invece, le cifre ufficiali delle vittime civili ossete fornite ieri dalla Procura generale russa sono di gran lunga inferiori a quelle date durante il conflitto: non duemila morti come era stato detto, ma 133. I caduti militari russi sono invece 64.
In tutto, quindi, le vittime del breve conflitto russo-georgiano sono 412.
 

Enrico Piovesana

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