Mentre tutti gli occhi sono puntati sul ritiro delle truppe russe dalla città
georgiana di Gori, nessuno parla delle due grandi zone cuscinetto che Mosca manterrà
stabilmente all’interno della Georgia, come previsto - secondo i russi - dall'accordo
di tregua raggiunto con il presidente francese Sarkozy e dal mandato dei peacekeeper
russi stabilito nel 1994.
I russi rimarranno in Georgia. Il generale Anatoly Nogovitsin, vicecapo di stato maggiore delle forze armate
russe, ha dichiarato che i militari di Mosca costruiranno una linea di check-point
20 chilometri a sud del confine amministrativo tra Ossezia del Sud e Georgia,
il ché significa pochi chilometri a nord di Gori. Questa fascia di territorio
georgiano rimarrà stabilmente sotto il controllo dei militari russi: la polizia
georgiana – non l’esercito – potrà entrare solo ed esclusivamente con il loro
permesso. L’area sarà anche una
no-fly zone: nessun velivolo georgiano potrà sorvolare la zona di cuscinetto.
Le stesse regole varranno per l’altra zona cuscinetto russa, quella a ridosso
dell’Abkhazia. Ma questa sarà molto più profonda: addirittura 40 chilometri, fino
a comprendere la base aerea militare georgiana di Senaki e forse anche il porto
di Poti.
Queste, almeno, sono le intenzioni dei generali russi, giustificate – a loro
dire – dalle clausole della missione russa di peacekeeping attivata dopo i conflitti dei primi anni ’90.
133 osseti uccisi, non 2000. Mentre grosse incognite gravano su quello che succederà, un minimo di chiarezza
sta emergendo su quello che è successo durante la ‘guerra dei cinque giorni’ dell’8-12
agosto, quantomeno riguardo al bilancio dei morti dell’una e dell’altra parte.
Il numero ufficiale delle vittime georgiane fornito martedì dal governo di Tbilisi
– 215 morti, di cui 146 militari e 69 civili – non si discosta molto dalle notizie
che circolavano in precedenza.
Invece, le cifre ufficiali delle vittime civili ossete fornite ieri dalla Procura
generale russa sono di gran lunga inferiori a quelle date durante il conflitto:
non duemila morti come era stato detto, ma 133. I caduti militari russi sono invece
64.
In tutto, quindi, le vittime del breve conflitto russo-georgiano sono 412.