20/10/2011versione stampabilestampainvia paginainvia



Ritorna lo spettro del vecchio totalitarismo sovietico

Per contrastare il crescente malcontento della popolazione bielorussa dovuto all'incalzare della crisi, con un inflazione che ha toccato il 60 percento, il presidente Aleksander Lukashenko adotta il pugno di ferro, e porta in parlamento una manovra che andrebbe a raffrozare i poteri del Kgb, storici servizi segreti che ancora conservano il nome dell'ex impero sovietico.

Vengono così eliminate le restrizioni in materia di uso delle armi e forza fisica da parte degli agenti in situazioni ritenute "professionalmente rischiose". Viene poi decretata la completa libertà di perquisizione senza mandato, con il solo pretesto di presunzione di reato. Vietata la ricezione di fondi stranieri, pena la galera, ma ancor più allarmante, è il divieto di organizzare manifestazioni antigoverantive, o "azioni inattive", che prevedano il semplice raduno di persone, anche se prive di slogan o matrici politiche esplicite.

Intanto, il membro della commisione parlamentare per la sicurezza, Oleg Kot, tenta di smorzare i toni, assicurando che il provvedimento, che sarà discusso domani alla camera, prevederà solo il 50 percento delle proposte iniziali.