22/08/2008versione stampabilestampainvia paginainvia



Oltre 70 persone sono rimaste uccise e almeno 156 ferite nel corso dei combattimenti tra miliziani islamisti e una milizia locale nella città di Kismayo, nel sud della Somalia. Lo riferiscono testimoni e ufficiali del governo. I combattimenti a Kismayo sono iniziato mercoledì e la maggior parte delle vittime sarebbero miliziani dell'una o dell'altra fazione. Almeno dieci delle vittime, però, erano civili rimasti intrappolati e uccisi dal fuoco incrociato. I corpi, secondo testimoni, giaciono ancora abbandonati per le strade.

Queste violenze avvengono due giorni dopo la firma degli accordi (raggiunti lo scorso giugno in Djibouti) tra il governo somalo e le opposizioni, ma per il momento ai progressi politici non corrispondono altrettanti passi avanti per quanto riguarda la sicurezza delle città. Il punto principale dell'accordo prevede la dislocazione sul territorio di truppe delle Nazioni Unite entro due mesi, cosa che permetterebbe il ritiro dalla somalia delle truppe etiopiche, giunte nel 2006 durante la cacciata delle Corti Islamiche. Martedì scorso altri miliziani del gruppo chiamato Shabab avevano attaccato con colpi di mortaio la residenza del presidente somalo Abdullahi Yusuf e alcune postazioni dell'esercito. Colpi di artiglieria erano caduti anche su un mercato e vicino a una moschea, uccidendo almeno 16 persone.
 
Categoria: Guerra
Luogo: Somalia