08/10/2010versione stampabilestampainvia paginainvia



Il caso di Macarena Gelman ha riportato il dibattito sull'agenda politica del Paese. Ma il referendum per l'abrogazione dello scorso anno non ha raggiunto il quorum necessario

Il governo uruguaiano ha avanzato ieri la proposta di aborgare la la Ley de Caducidad, amnistia istituita nel 1986, che solleva i le forze dell'ordine e quelle militari dai crimini commessi durante la dittatura tra il 1973 e il 1985.

Il deputato Roberto Conde ha espresso la proposta di fronte alla Camera dei Deputati che oggi voterà per discutere la legge in Parlamento il prossimo 19 ottobre.
Il progetto di legge presentato dalla coalizione del Frente Amplio pretende di annullare la legge, dichiarando incostituzionali i suoi articoli.

Secondo Conde, il governo di Josè Mujica vuole evitare una possibile condanna da parte della Corte Interamericana dei Diritti Umani, che in novembre potrebbe esprmirersi contro lo stato uruguaiano per la caso di Maria Claudia Garcìa, scomparsa durante la dittatura militrare. Sua figlia, Macarena Gelman, che ha scoperto solo a venti anni di essere figlia di due desaparacidos, ha portato il caso di fronte alla Corte Interamericana.

Per l'opposizione l'intento di abolire la legge rappresenta un affronto verso il popolo uruguaiano, che ha l'ha approvata in due referendum, l'ultimo il 21 ottobre 2009 quando il numero dei votanti si è attestato al 48percento e la legge è rimasta così in vigore.

Secondo Ope Pasquet, leader del Partito Colorado, l'iniziativa del presidente Mujica è "poco democratica", e ha dichiarato: "L'annullamento della legge è un atto di sleale verso la volontà popolare, e infrange la democrazia". La risposta di Felipe Michelini del Frente Amplio è stata: "Non vedo come un parlamento democraticamente eletto possa essere anti democratico nelle sue scelte".

L'esistenza di tale norma ha reso possibile quel 'patto del silenzio', che per lungo tempo non ha permesso alcuna forma di rielaborazione identitaria del Paese, annullando qualsiasi forma di giustizia per le centinaia di vittime torturate e uccise. L'abrogazione potrebbe essere un passo avanti per la ricostruzione di una memoria collettiva, riaffermando anche attraverso la legalità quel 'Nunca Mas' su cui in 25 anni l'Uruguay ha ritessuto la sua democrazia.