É di circa duecento vittime, per la maggior parte civili, il bilancio della strage compiuta dalle milizie e dai mercenari fedeli all'ex presidente Laurent Gbagbo, nel corso della loro ritirata verso la frontiera liberiana. Lo riferiscono fonti ufficiali, ma al momento le dichiarazioni non sono ancora state verificate.
L'episodio è avvenuto la scorsa settimana, in base a quanto riferito dal ministero della Difesa. "Gli ultimi combattenti al soldo dell'ex presidente Gbagbo - ha spiegato il Primo Ministro Guillaume Soro, che è anche ministro della Difesa - erano mercenari provenienti dalla Liberia e milizie della Costa d'Avorio. Dopo essere stati sconfitti, si sono diretti verso le loro terre d'origine". In fuga da Abidjan, i mercenari hanno attraversato i centri sulla costa, dove è avvenuto il massacro. La maggior parte delle vittime è stata uccisa per ragioni etniche, o perché viveva in aree tradizionalmente favorevoli ad Alessane Ouattara.
Gbagbo è stato arrestato l'11 aprile, e il processo a suo carico è iniziato la scorsa settimana. Venerdì è avvenuto invece l'insediamento di Ouattara, che sta cercando di riportare il Paese alla normalità. Sono riprese nel frattempo le esportazioni di cacao.