PARTI IN CONFLITTO
1997-2002: guerriglieri Tutsi del Raggruppamento Congolese per la Democrazia
(Rcd), appoggiati dal Ruanda, e del Movimento di Liberazione del Congo (Mlc),
sostenuto dall'Uganda, contro il governo di Laurent Kabila (dal 2001 di suo figlio
Joseph), appoggiato dagli eserciti di Angola, Namibia e Zimbabwe, nonché da varie
milizie filo-governative (Mayi-Mayi
e Hutu Interahamwe).
1999-2003: scontri tra le fazioni rivali in cui si è diviso nel 1999 l'RCD, ovvero
l'RCD-Goma (sostenuto dal Ruanda) e l'RCD-Kisangani ("ammutinati" sostenuti dall'Uganda)
1999-2005: milizie degli Hema dell’Unione dei Patrioti
Congolesi (Upc) contro milizie Lendu del Fronte Nazionalista
Integrazionista (Fni) nella regione nord-orientale dell'Ituri
VITTIME
Oltre 3,5 milioni di morti (circa 500 mila uccisi nei combattimenti, circa 3
milioni morti per le carestie provocate dalla guerra). I profughi si contano in
oltre 3 milioni di persone, in maggioranza donne e bambini.
RISORSE CONTESE
Oro, diamanti, coltan (niobio e tantalio),
uranio, rame, cobalto e legnami pregiati.
FORNITURA ARMAMENTI
Il governo ha ricevuto armi da Stati Uniti, Francia, Cina, Corea del Nord, Georgia,
Polonia, altri Paesi dell'Europa dell'ex blocco sovietico (oltre che il diretto
sostegno militare di Angola, Namibia e Zimbabwe); i guerriglieri dell'Rcd
dal Ruanda, quelli dell'Mlc dall'Uganda.
SITUAZIONE ATTUALE
Dopo
l'assassinio di Laurent Kabila nel 2001, il figlio Joseph ha avviato nel 2002
il processo di pace (dialogo intercongolese, tenutosi in Sudafrica) che ha
portato al ritiro degli eserciti stranieri alleati del governo (Angola, Namibia
e Zimbabwe) e di quelli che sostenevano i ribelli (Ruanda e Uganda). Nonostante
questo la presenza di milizie nelle regioni orientali del Paese resta
considerevole, e nel Kivu si registrano sporadici scontri tra gli uomini del Rcd-Goma
e le milizie Mayi-Mayi, che operano anche nel Katanga con attacchi frequenti
alle truppe regolari congolesi.
La
presenza dei ribelli Hutu delle Fdlr (Forze Democratiche di Liberazione del
Ruanda), sostenute durante la guerra dal governo congolese, è un ulteriore
fattore di instabilità per la regione. Dalla primavera del 2005 le Fdlr hanno
rinunciato ufficialmente alla lotta armata, ma il programma di disarmo e
rimpatrio non è ancora cominciato.
In
Kivu si registrano periodicamente movimenti di truppe a cui non sarebbero
estranei contingenti militari del Ruanda, più volte accusato di destabilizzare
la regione. Le truppe del Rcd-Goma, che in seguito all'accordo di pace sono
entrate a far parte dell'esercito nazionale, sono sospettate di avere ancora
legami molto stretti con le autorità ruandesi, tanto che dal 2003 vi sono stati
numerosi casi di ammutinamento tra i contingenti militari appartenenti
all'ex-gruppo ribelle. Il più famoso tra questi gruppi di dissidenti è quello
capeggiato dal generale Laurent Nkunda, che nel 2004 è riuscito a occupare per
diversi giorni la città di Bukavu impegnando severamente l’esercito e i caschi
blu della Monuc, la missione Onu nel Paese. I dissidenti di Nkunda sono poi
tornati a colpire nel gennaio 2006, quando per alcuni giorni hanno occupato la
città di Rushturu e altri centri abitati minori nelle circostanze. La Monuc tenta
con scarso successo di stabilizzare la situazione, anche perché i dissidenti
sconfinano spesso in Ruanda per sfuggire alla cattura.
Nella
primavera del 2005 c'è stata una recrudescenza del conflitto in Ituri, regione
che negli anni precedenti non era stata toccata dal programma di disarmo. I
frequenti scontri tra le milizie che si contendono il territorio hanno causato
centinaia di vittime e hanno provocato la fuga di milioni di persone. La Monuc
ha conseguentemente avviato un programma di smantellamento forzato delle circa
sette milizie che si fronteggiavano nella regione. L'operazione è sostanzialmente
riuscita, visto che la maggior parte dei capi miliziani è stata arrestata e
imprigionata, ma gli scontri nella regione continuano anche se con minore
intensità.
Un
ulteriore fattore di destabilizzazione è costituito dai ribelli ugandesi del
Lra (Lord’s Resistance Army) che dalle loro basi nel sud del Sudan sconfinano
spesso nel Congo settentrionale, attaccando la popolazione in cerca di soldi e
viveri. A inizio 2006 la Monuc si è scontrata più volte con i ribelli.