Ong afgane e occidentali denunciano l’eccessivo e indiscriminato uso della forza contro i civili
Questa notte altri 25 civili, tra cui nove donne e tre
bambini, sono morti nell’ennesimo bombardamento aereo Nato. Ne ha dato
notizia stamane Mohammad Hussein, capo della polizia nella provincia di
Helmand. Il raid aereo è avvenuto ieri sera tardi nella zona di Grishk,
contro un agglomerato di case d’argilla dove – secondo il portavoce
Isaf, colonnello Mike Smith – una trentina di talebani si erano
nascosti dopo aver attaccato un posto di polizia. Le bombe sganciate
dai caccia della Nato hanno centrato gli edifici, uccidendo una ventina
di talebani e tutti i civili che ci vivevano. “Ci spiace se alcuni
civili hanno perso la vita durante l’attacco”, ha detto Smith.
La denuncia di 94 Ong. “La simpatia di cui le truppe Nato godevano inizialmente tra
la popolazione afgana è venuta meno a causa dell’eccessivo uso della forza da
parte delle forze straniere: indiscriminati attacchi aerei e bombardamenti d’artiglieria
condotti su aree popolate contro obiettivi non chiaramente definiti che, dall’inizio
dell’anno, hanno ucciso almeno 230 civili afgani, di cui oltre 60 tra donne
e
bambini, e incursioni nelle abitazioni private condotte con deliberata violenza,
senza il minimo rispetto per le donne e accompagnate da distruzione e furto di
beni”.
E’ la dura accusa lanciata nei giorni scorsi dalle 94 Ong afgane e straniere
(tra cui Oxfam, Save the Children, e Care International) riunite nell’
Agency Coordinating Body for Afghan Relief (
Acbar).
I militari respingono le accuse.
Accuse respinte dai portavoce della Nato. “Abbiamo sempre rispettato le leggi
internazionali
nel corso delle nostre operazioni militari”, ha dichiarato da Kabul il maggiore
statunitense, Chris Belchera. “Facciamo il possibile per evitare vittime
non-combattenti, spesso addirittura annullando all’ultimo momento raid aerei già
richiesti”, aggiunge il suo collega, maggiore John Thomas, portavoce della
missione Isaf.
La Nato accusa i talebani. Le critiche delle Ong hanno sollecitato la reazione dello
stesso segretario generale della Nato, l’olandese Jaap de Hoop Scheffer. “Noi
non uccidiamo la gente in maniera indiscriminata! Sono i talebani che colpiscono
intenzionalmente i civili con gli attentati e che si nascondono tra di loro usandoli
come scudi umani e provocando vittime civili appositamente per farci perdere il
sostegno della gente”, ha detto Scheffer difendendo la legalità delle regole d’ingaggio
della missione Isaf – che però sono coperte da segreto militare.
“Se sei il padre o la madre di un bambino morto sotto le bombe
della Nato, non stai certo a pensare se quel bombardamento era o meno indiscriminato,
sproporzionato o rispettoso delle Convenzioni di Ginevra”, commenta Mike Shaikh,
ricercatore per l’Afghanistan di Human
Rights Watch (Hrw). “Un genitore pensa solo una cosa: che suo figlio è
morto e che è stata la Nato ad ucciderlo”.